Regime forfettario 2020: cosa cambia?
Per i titolari di partita IVA 2020 si prospetta un anno ricco di novità, soprattutto per coloro che si trovano nel regime forfettario.
Infatti, la Legge di Bilancio 2020 ha ridisegnato i confini della tassazione agevolata per le partite IVA, delineando i limiti per l’accesso al regime forfettario in merito ai compensi ai collaboratori e redditi da pensione o da lavoro dipendente percepiti.
Il Disegno di Legge di bilancio 2020, presentato al Senato, ha sciolto gli ultimi dubbi sul regime fiscale agevolato per le partite IVA.
Se sul limite di ricavi e compensi non ci sono novità in merito, restando quindi a 65.000 euro come tetto massimo, i titolari di partita IVA che intendono accedere al regime forfettario 2020 o che ci sono rientrati dal 2019 avranno a che fare con un riordino dei vincoli su dipendenti e compensi ai dipendenti.
Partendo dal presupposto che il regime forfettario è stato introdotto con il fine di ridurre la pressione fiscale sulle piccole imprese, vediamo cosa cambierà dal prossimo anno 2020.
Per le partite IVA fino a 65.000 euro, l’accesso alla tassazione agevolata del 15% sarà subordinato al rispetto dei seguenti requisiti:
- Spese per il personale dipendente e per lavoro accessorio non superiore a 20.000 euro;
- Redditi da lavoro dipendente o assimilati e pensioni non superiori a 30.000 euro.
Inoltre, il Disegno di Legge di Bilancio 2020 non introduce un tetto massimo relativo ai beni strumentali, che rimane di 20.000 euro come fissato fino al 2018.
Altra novità importante saranno i compensi ai collaboratori, infatti, il precedente limite di 5000 euro verrà superato da una soglia maggiore di 20.000 euro.
Non ci saranno cambiamenti dal punto di vista della determinazione del reddito, in materia di IVA e contributi, con annessa applicabilità delle ritenute, che saranno effettuate dal datore di lavoro forfettario sui redditi da lavoro dipendente ed assimilati, cosi come previsto dal D.L. Crescita del 1° maggio 2019.
Altra novità che fa ragionare su quanto si voglia fare un salto verso il cambiamento, riguarda la fatturazione elettronica per i forfettari, che non avranno l’obbligo ma si introdurrà un regime premiale per chi la adotterà in via facoltativa.
Infatti, ai contribuenti con fatturati composti esclusivamente da fatture elettroniche, gli verrà ridotto di un anno il termine di decadenza per l’accertamento.
Ad oggi, sono queste le maggiori novità che interessano coloro che si trovano o che si troveranno nel regime dei forfettari.
I prossimi giorni, con il passaggio in Parlamento della Legge di bilancio, sono attese delle modifiche nell’ambito della fiscalità delle partite IVA.
Rimaniamo in attesa di ulteriori modifiche che descriveranno gli scenari per l’anno a venire.
Dott. Cristian Massi