• Dott. Cristian Massi

ISEE precompilato 2020: digitalizzazione in atto

Dal 1° Gennaio 2020 entrerà in funzione l’ISEE (Indicatore Situazione Economica Equivalente) precompilato, come già accade per il 730.

L’obiettivo dichiarato è quello di combattere l’evasione e l’elusione.

Ad introdurlo è stato il Decreto-legge n. 4 del 2019 che regola tra le altre, anche il reddito di cittadinanza e quota cento.

Ma come funziona realmente l’ISEE precompilato?

Per richiedere l’ISEE si utilizza la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), che è un documento contenente le informazioni di carattere anagrafico, reddituale e patrimoniale necessarie a descrivere la situazione economica del nucleo familiare.

Le informazioni contenute nella DSU saranno, in parte, auto dichiarate dal richiedente e in parte acquisite direttamente dagli archivi amministrativi dell’Agenzia delle Entrate e dell’INPS.

Nel dettaglio, il dichiarante accede direttamente alla DSU precompilata identificandosi mediante sistema di autenticazione e fornendo elementi di riscontro riferiti agli altri componenti maggiorenni del nucleo familiare.

Per quanto riguarda il sistema di autenticazione, l’accesso è riservato ai possessori di una delle seguenti credenziali:

  • Credenziali INPS;
  • Credenziale dell’Agenzia delle Entrate;
  • Identità digitale SPID di livello 2 o superiore.

I dati che resteranno a carico del cittadino saranno:

  • La composizione del nucleo familiare e le informazioni necessarie ai fini della determinazione del valore della scala di equivalenza;
  • L’indicazione di eventuali soggetti rilevanti ai fini del calcolo delle componenti aggiuntive del’ISEE;
  • L’eventuale condizione di disabilità e non autosufficienza dei componenti del nucleo familiare;
  • L’identificazione dell’abitazione del nucleo familiare;
  • Il reddito complessivo limitatamente ai casi di esonero dalla presentazione della dichiarazione ed assenza di certificazione unica trasmessa dai sostituti d’imposta ovvero di sospensione degli adempimenti tributari a causa di eventi eccezionali;
  • Alcune specifiche componenti reddituali;
  • L’importo degli assegni periodici corrisposti al coniuge e ai figli;
  • L’eventuale debito residuo per mutui contratti per l’acquisto di immobili;
  • Le componenti del patrimonio immobiliare del regolamento ISEE;
  • Le componenti del patrimonio mobiliare.

Almeno nelle prime fasi, l’ISEE potrà essere ancora richiesto seguendo la procedura standard.

Questo sarà fondamentale anche per tutte quelle persone che hanno poca dimestichezza con gli strumenti informatici.

Quindi i primi tempi avremo la possibilità di scegliere quale “strada” percorrere, la tradizionale oppure la precompilata.

Tra i numerosi vantaggi ci sarà quello di ottenere l’ISEE molto più velocemente rispetto ai 10 giorni standard che oggi servono a farsi rilasciare il modello da parte di un Caf o un professionista abilitato, dato che la maggior parte dei dati sarà compilata direttamente dall’INPS e dall’Agenzia delle Entrate.

Dott. Cristian Massi

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