Detassazione dei Premi di Produttività: Report 2019
È stato pubblicato il 19 novembre scorso - sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - il report sui “Premi di Produttività” aggiornato al 14 novembre 2019.
Ma cosa sono i premi di produttività?
- Sono un compenso di premio aggiuntivo rispetto alla retribuzione di base che spetta in busta paga al dipendente;
- Si aggiungono quindi allo stipendio base del lavoratore in caso di raggiungimento di un particolare risultato di produttività dell’azienda;
- Sono variabili, in quanto la loro erogazione è in funzione di una serie di incrementi legati alla produttività, innovazione, qualità ed efficienza.
Per quanto riguarda le aziende e i dipendenti del settore privato i lavoratori possono beneficiare della detassazione sui bonus di produzione, erogati in busta paga, mediante l’applicazione di un’imposta sostitutiva del 10% su un importo non superiore a 3000 €.
Il documento in questione deriva direttamente dalla procedura per il deposito telematico dei contratti aziendali e territoriali che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha attivato con il Decreto interministeriale 25 marzo 2016, relativo alla detassazione dei premi di produttività.
Qui di seguito illustriamo alcuni dei punti principali del documento in oggetto che è costituito da due parti principali: la prima provvede nel dare una prospettiva sulla misura e sulla distribuzione territoriale, mentre la seconda illustra lo status dei contratti “attivi” su base nazionale.
Dal 15 luglio scorso il sistema è completamente a regime, e ad oggi sono stati sottoscritti 51.707 moduli di conformità, in linea con le previsioni dell’articolo 5 del su menzionato Decreto.
Inoltre 17.300 dichiarazioni di conformità si riferiscono a contratti tuttora attivi; di queste, 13.418 sono riferite a contratti aziendali e 3.882 a contratti strettamente legati all’ambito territoriale.
Dai dati più rilevanti emerge come dei 17.300 contratti attivi, 13.209 si propongono di raggiungere obiettivi di produttività, 9.897 di redditività, 7.898 di qualità, mentre 2.003 programmano un piano di partecipazione e 9.121 si collocano all’interno delle misure di welfare aziendale.
Sul piano geografico nazionale, per sede legale, delle aziende che hanno depositato le 51.707 dichiarazioni ritroviamo che il 78% è concentrato al Nord, il 16% al Centro il 6% al Sud.
Più nello specifico un’analisi per settore di attività economica e fiscale evidenzia come il 58% delle dichiarazioni si riferisca ai Servizi, il 41% all’Industria e il 1% all’Agricoltura.
Ed ancora non da ultimo il valore annuo medio del premio risulta pari a 1.273,79 euro, di cui 1.489,39 euro riferiti a contratti di aziende e 542,76 euro a contratti del territorio.
In ambito strettamente decontributivo con il Decreto Interministeriale 12 settembre 2017, viene favorita al meglio, in fase di istanza di deposito telematico dei contratti aziendali, la decontribuzione per le misure di conciliazione sulle aspettative di vita e sulle condizioni di lavoro dei dipendenti.
Sono soltanto 3.969 le dichiarazioni di conformità compilate delle quali 2.436 correlate con depositi utili per la detassazione e 1.533 corrispondenti a depositi valevoli solo ai fini della decontribuzione.
Dal totale risulta che 2.393 moduli si riferiscono a contratti pienamente “attivi”, di cui 1.368 corrispondenti a depositi validi anche ai fini della detassazione e 1.025 invece rapportati con accantonamenti validi solo ai fini della decontribuzione.
Dott. Giovanni Giudetti